Reddito fisso
- I mercati del credito hanno registrato un rally consistente dopo il punto di minimo registrato qualche settimana fa.
- Dall’inizio del secondo trimestre a oggi, in particolare, gli spread del credito investment grade sia statunitense sia globale si sono contratti di circa il 20%, soprattutto sulle scadenze a breve termine. Il mercato europeo e quello britannico non hanno raggiunto i livelli delle controparti, ma gli spread si sono comunque contratti.
- Nel frattempo, anche i rendimenti del segmento high yield (HY) hanno ceduto molto terreno – oltre 350 punti base nel caso dei rendimenti in dollari USA – e ciò ha innescato un rally di quasi il 15% nel giro di poche settimane. Gli spread in euro si sono a loro volta avvicinati molto attestandosi all’incirca sui 250 punti base.
- Le valutazioni del mercato del credito rimangono interessanti, anche se in misura minore rispetto a prima.
Debito dei mercati emergenti
- Le condizioni sui mercati del debito dei paesi emergenti hanno iniziato a migliorare leggermente in aprile dopo un marzo terribile (che ha fatto registrare l’ondata di vendite peggiore e più aggressiva nella storia di questa classe di attivi, unita a un volume estremamente alto di richieste di rimborso). Gli spread si sono contratti di 100 punti base rispetto alle ampiezze massime registrate il mese scorso, e la pressione sui rimborsi si è notevolmente affievolita. Gli ETF ora sono scambiati con premi dell’1-2% sul NAV rispetto al 7-8% di sconto al culmine delle vendite di marzo.
- L’attrattiva relativa del debito emergente rispetto ad altre classi di attivi del reddito fisso è migliorata ora che le principali banche centrali hanno annunciato ulteriori misure di quantitative easing e di incentivazione monetaria. Ci vorrà del tempo prima di vederne gli effetti e il crescente numero di insolvenze/ristrutturazioni tra i titoli sovrani più in difficoltà agirà da contrappeso. Allo stesso tempo, però, gli ultimi interventi del FMI e di altri prestatori multilaterali suggeriscono che anche su questo fronte si sta sviluppando una barriera di contenimento.
Multi-asset
- Il brutale impatto economico delle chiusure imposte dal Covid-19 è diventato sempre più chiaro nell’ultima settimana; gli indici europei dei responsabili degli acquisti, ad esempio, si aggirano sui 20-30 punti e le richieste di disoccupazione negli Stati Uniti sono milioni.
- Tuttavia, proprio in questo momento l’epidemia di Covid-19 potrebbe essere entrata in una fase di stabilizzazione nel suo epicentro, mentre le principali banche centrali e i governi mettono in campo un nuovo arsenale di misure di incentivazione.
- I mercati sembrano incoraggiati da questi interventi e hanno recuperato in modo consistente, con una minore volatilità.
- Il nostro gruppo di asset allocation conferma la sua preferenza per un rischio di portafoglio concentrato su titoli di qualità superiore e in particolare è sempre più convinto dal credito investment grade, che è sostenuto dagli acquisti di obbligazioni societarie da parte delle banche centrali.
Azionario globale
- La settimana scorsa, per la prima volta dalla metà di gennaio, l’indice MSCI ACWI ha conseguito rendimenti positivi tutti i giorni della settimana (in valuta locale). Da inizio mese è salito del 5,6% e ha recuperato oltre il 20% dai minimi del 23 marzo. Il generale rendimento positivo maschera tuttavia la debolezza di alcuni mercati, soprattutto in Europa.
- Dopo essersi contraddistinti rispetto ad altre classi di attivi durante la volatilità di marzo, i titoli growth e di qualità continuano a sovraperformare. Sebbene abbia registrato il rendimento più significativo dal 23 marzo, il settore dell’energia è rimasto indietro rispetto al mercato generale nella prima metà di aprile, quando i beni di consumo discrezionali si sono rivelati il settore migliore.
- In questo scenario, i fondi globali hanno conseguito rendimenti assoluti positivi e un andamento ampiamente in linea con i benchmark. La resilienza delle azioni in portafoglio durante i ribassi di marzo si è tradotta, in alcuni casi, in un ritardo rispetto a quelli travolti da un’ondata di vendite più aggressiva. Come accennato la scorsa settimana, prevediamo ulteriore volatilità sul mercato e i portafogli globali dovrebbero confermarsi relativamente ben posizionati.
- In una prospettiva a medio-lungo termine, è probabile che la pandemia di Covid-19 imprimerà un’accelerazione a tendenze e opportunità che si stavano già profilando negli ultimi anni sui mercati (ad es. passaggio da denaro contante a carte di pagamento, commercio online, ambiente). I nostri portafogli sono già ben posizionati per beneficiare di queste tendenze, e noi intendiamo usare la crisi come un’opportunità per investire in imprese di qualità esposte a questi sviluppi, sfruttando i migliori punti di ingresso offerti dalla volatilità.
Azionario USA
- Quella passata è stata una delle settimane migliori degli ultimi 40 anni per l’indice S&P 500, che ha archiviato un rialzo di oltre il 12%.
- Il mercato ha ritrovato vivacità grazie a interventi senza precedenti da parte della Fed e in campo fiscale oltreché per effetto di segnali che preannunciano il raggiungimento del picco di nuovi casi di contagio in Europa e negli Stati Uniti.
- Non sorprende che azioni value e cicliche abbiano trainato il mercato, mentre i titoli growth sono rimasti un po’ indietro.
- Avendo recuperato circa la metà delle perdite, resta ora da chiedersi se abbiamo veramente raggiunto il punto minimo o se si tratti piuttosto di un rally in un mercato ribassista.
- In prospettiva, questa settimana segna l’inizio della stagione degli utili del primo trimestre. Si prevede una perdita degli utili dell’indice S&P 500 pari al 15% circa, con gli utili dei titoli non ciclici che dovrebbero rimanere stabili, mentre i settori ciclici dovranno fare i conti con una perdita di circa il 40%.
- Sul fronte politico, Bernie Sanders ha ora offerto il proprio sostegno a Joe Biden quale candidato del Partito Democratico alle presidenziali statunitensi. Prevediamo molta incertezza politica nel secondo semestre 2020, quando i Democratici potrebbero guadagnare la maggioranza in Senato aumentando le probabilità di un’inversione di tendenza rispetto ad alcuni sgravi fiscali.
- Da ultimo, questa crisi probabilmente causerà profonde conseguenze a livello sociale, con una rivalutazione del ruolo del governo e degli organismi multilaterali.
Azionario europeo
- Sono previste pesanti contrazioni nelle economie principali (l’OCSE stima un -25% per il dato mediano) e un conseguente rapido incremento della disoccupazione accompagnato da una ridotta spesa in conto capitale.
- In Europa, molte società hanno revocato le stime future e le previsioni per gli utili 2020 sono pessime, tuttavia è probabile un rimbalzo significativo nel 2021.
- In questo scenario, il forte stimolo impresso dalla politica monetaria sosterrà gli attivi a lungo termine e favorirà le società con una crescita solida e sostenibile a scapito di quelle cicliche e di scarsa qualità: questa dinamica potrebbe continuare a sostenere la nostra performance relativa.
Azionario Regno Unito
- I guadagni a lungo termine nell’indice FTSE Mid 250 sono stati trainati da una crescita sostenibile degli utili nel lungo periodo.
- La crisi recente ha visto un ritorno a valutazioni che implicano rendimenti futuri a malapena sufficienti per coprire i costi di capitale e ha vanificato 16 anni di progressi in questo senso.
- L’ampiezza del mercato si è ristretta notevolmente a causa del crollo. La dispersione dei rendimenti è stata estremamente bassa nel 1° trimestre e questo storicamente indica che successivamente rimarrà piuttosto elevata.
- Tutto questo rende la fase attuale molto propizia per i gestori attivi nell’universo del Mid 250 ma, in sostanza, il nostro processo non è mutato e non cambierà in futuro.
- La sovraperformance è riconducibile ai titoli più difensivi nel comparto della difesa e in quello della consegna di pasti a domicilio. Le partecipazioni in questi settori hanno guadagnato molto, pertanto abbiamo effettuato prese di profitto in modo selettivo e reinvestito i proventi in titoli più ciclici/in apparente difficoltà.