I mercati presentano livelli elevati di debolezza e volatilità, fatto prevedibile in una situazione di incertezza come quella causata dall’epidemia di Covid-19.
In alcuni giorni la caduta sembra coinvolgere indiscriminatamente tutti i titoli, mentre in altri i nostri migliori titoli registrano performance superiori alle aspettative. In una situazione di crollo dei mercati e di governi e banche centrali alle prese con il faticoso tentativo di comprendere la portata degli eventi, i nostri portafogli hanno fino a ora tenuto molto bene. Le aziende interessate sul piano operativo, come ristoranti, compagnie aeree e così via, stanno attraversando una fase di forte debolezza. Parallelamente, l’interazione nel mercato del petrolio tra Arabia Saudita, Russia e Stati Uniti ha determinato una forte debolezza del prezzo del petrolio, con ripercussioni anche sul settore dell’energia.
Dalla fine di febbraio non abbiamo dovuto effettuare molte operazioni nei fondi e ciò che abbiamo fatto è stato in larga parte incentrato sul “business as usual”. Non abbiamo riscontrato importanti problemi di liquidità e siamo riusciti a soddisfare tutti i requisiti dei clienti (attualmente non c’è alcuna necessità, ad esempio, di dover introdurre gate per i nostri fondi azionari europei). Nella nostra strategia focalizzata sulle società di piccole dimensioni, abbiamo ridotto alcune posizioni in cui i titoli hanno ottenuto buoni risultati in termini relativi, poiché hanno superato il nostro limite del 3% di esposizione a qualsiasi titolo. Abbiamo anche operato una riduzione in alcuni dei nomi a maggiore capitalizzazione. Takeaway.com, ad esempio, è diventata una grande azienda a seguito della fusione con Just Eat. Ci siamo mossi in questa direzione prevalentemente per finanziare i prelievi.
Guardando al futuro, è difficile giudicare con un elevato margine di certezza il risultato finale sul piano macroeconomico o medico. Non abbiamo un’idea molto chiara, ma non ce l’ha nessuno, inclusi medici e governi. La Cina, quanto meno, sta tornando al lavoro e sta registrando pochissimi nuovi casi; negli ultimi due giorni si sono addirittura azzerati1. L’Europa, invece, è molto indietro rispetto a questa traiettoria e la situazione in Italia e Spagna è davvero preoccupante. Se la Germania e il Regno Unito seguiranno lo stesso cammino, il problema sarà ancora più grave nel breve termine. La Cina sembra dimostrare, tuttavia, che questo virus forse non durerà a lungo e alcune aree dell’Italia settentrionale sembrano vicine alla fase di picco.
Crediamo ancora che gli effetti a lungo termine dovrebbero in generale aiutare il nostro stile d’investimento e che, dopo qualche shock a breve termine, potrebbe esserci una ripresa. I fondi di valore, ad esempio quelli che detengono titoli bancari, avranno un momento difficile a causa dell’aumento dei tassi di inflazione e della permanenza di tassi di crescita molto bassi. In una situazione di recessione, invece, l’obiettivo è mantenere modelli di business forti e resilienti, cosa che noi facciamo. Anche i nostri ciclici sono abbastanza forti da sopravvivere e conquistare quote di mercato man mano che i concorrenti scompaiono. In generale, in un mercato come questo può essere una buona idea non essere troppo attivi se si è ben posizionati all’inizio della fase: un mercato volatile indica bassi volumi di negoziazioni, e questo comporta maggiori; pertanto, effettuare transazioni al prezzo sbagliato e pagare commissioni elevate significherebbe sprecare il denaro dei clienti.