IN BREVE
- Nella sanità e in altri ambiti le tecnologie legate all’IA hanno ricevuto una “promozione sul campo”, poiché la crisi ha forzato il ritmo dell’innovazione e dell’adozione.
- Le aziende più celeri nell’adottare innovazioni tecnologiche come l’IA e l’automazione intelligente acquisiscono un vantaggio di produttività e crescita su quelle che si muovono
più lentamente, vantaggio che diventa rapidamente incontestabile. - La situazione richiama alla mente gli anni ‘90, quando le prime aziende a installare i robot industriali hanno prosperato, espandendo l’organico di oltre il 50% nei 18 anni successivi, grazie alle quote di mercato guadagnate in virtù della maggiore produttività.
Per contro, le imprese che hanno rinunciato alla robotica hanno tagliato i posti di lavoro del 20%.*
L’IA ottiene una “promozione sul campo” dal Covid-19
L’adozione accelerata conduce a vantaggi incontestabili
I dati spagnoli compilati da Encuesta sobre Estrategias Empresariales, un’indagine annuale condotta su 1.900 produttori, evidenziano il vantaggio competitivo dominante acquisito dai primi utilizzatori dei robot industriali tradizionali. Le aziende che hanno installato robot tra il 1990 e il 1998 hanno prosperato, espandendo l’organico di oltre il 50% nei 18 anni successivi – dal 1998 al 2016 – grazie alle quote di mercato guadagnate in virtù della maggiore produttività. Per contro, le imprese che hanno rinunciato alla robotica hanno tagliato i posti di lavoro del 20%.¹
“Si tratta di una questione esistenziale, che attiene alla volontà delle imprese di prosperare o fallire”, osserva Egan, richiamandosi a una ricerca di due consulenti di Accenture, Paul Daugherty e James Wilson, pubblicata nella MIT Sloan Management Review, che hanno esaminato la condotta di 8.300 aziende in 20 settori.² Scrivono Daugherty e Wilson: “Abbiamo scoperto che le aziende del primo decile, in termini di livelli di adozione tecnologica, penetrazione tecnologica e cambiamento organizzativo, registrano livelli di crescita dei ricavi pari al doppio di quelli delle aziende dell’ultimo quartile e superiori di oltre il 50% a quelli del 20% intermedio delle imprese… Nelle fasi cruciali dell’evoluzione dei sistemi, il 10% delle aziende migliori sceglie coraggiosamente le opzioni tecnologiche più impegnative, ma anche più redditizie, al momento disponibili. Per contro, i ritardatari non riescono a ottenere il massimo valore dai loro investimenti nella nuova tecnologia, perché prendono decisioni difendibili ma subottimali che ostacolano la loro capacità di condividere e scalare le innovazioni favorite dalla tecnologia tra le diverse unità e i diversi processi aziendali.”
La sua conclusione è netta: le aziende più veloci nell’adottare innovazioni
tecnologiche come l’IA e l’automazione intelligente acquisiscono un vantaggio di produttività e crescita su quelle che si muovono più lentamente, vantaggio che diventa rapidamente incontestabile.
Gli effetti di questa tendenza sono già evidenti nel settore tecnologico
statunitense, ma con il diffondersi delle tecnologie legate all’IA in una più
ampia gamma di settori – ad esempio, le decisioni automatizzate sui prestiti nei servizi finanziari – Egan prevede un’analoga divergenza di tassi di crescita e redditività tra le imprese leader e le altre. La pandemia di Covid-19 ha avuto l’effetto di accelerare l’adozione di queste tecnologie e quindi di aumentare l’urgenza per gli investitori di individuare le imprese che si trovano nella posizione migliore per beneficiarne.
“I ritardatari che pensano di saggiare diverse opzioni andranno incontro a qualche problema. Forse non subito, ma possibilmente tra cinque, 10 o 20 anni, perché rimarranno molto indietro. I vantaggi di scala che si ottengono
dall’uso della tecnologia e dell’IA favoriscono un enorme cambiamento
nelle dinamiche economiche.
“L’intensità tecnologica dell’economia mondiale è in crescita, e gli approcci
computazionali finiranno per rappresentare una quota maggiore della
produzione economica”, spiega Egan.